Mary Higgins Clark Collection: La figlia prediletta

“La figlia prediletta”, la prima puntata della Mary Higgins Clark Collection andata in onda il 6 agosto 2017!

Mary Higgins

Il 6 agosto 2017 è andata in onda la prima delle sette storie ispirate ai libri di Mary Higgins Clark: La figlia prediletta.

Non nego di aver passato giorni in attesa della prima puntata e, ogni volta che passava la pubblicità (tante volte, visto che FoxCrime resta uno dei miei canali preferiti), sentivo quella sensazione di ansia e speranza per una bella serie crescere in me. E quindi, cosa possiamo dire di questa prima puntata? Bella? Brutta? Fondamentalmente la risposta è che non lo so.

Forse ho vissuto con troppa trepidazione (dopotutto parliamo della MHC, mica del primo scrittore che passa per strada) o forse non ero nel mood giusto, fatto sta che non posso dirmi completamente soddisfatto di questa prima puntata… ma andiamo con ordine.

Un plauso deve essere fatto ai membri del cast, nessuno di particolarmente famoso ma tutti secondo me giusti nel ruolo che hanno ricoperto, in particolare la bambina protagonista che ben riesce ad incarnare quel senso di fanciullezza, innocenza e preoccupazione e il dualismo tra mantenere il segreto della sorella o rivelarlo con tutte le conseguenze che questo ha scatenato ai fini della storia.

La puntata per la sua quasi totalità è di una buona qualità, riuscendo a non “distruggere” l’ideale della scrittrice con indagini su indagini ma riuscendo bene a mostrare quelli che sono i sentimenti dei personaggi, della protagonista e della sua famiglia, gli scontri che ci sono tra di loro e il tentativo di ritrovare una stabilità o un dialogo dopo il dramma successo. Gli sceneggiatori riescono a mettere bene in luce questi aspetti tanto da far apparire l’indagine e la ricerca del vero responsabile solo come qualcosa sempre di importante ma secondario. La protagonista, in linea con i libri, riesce a compiere un’evoluzione psicologica notevole partendo da ragazza tormentata da incubi per quanto avvenuto nel suo passato fino a donna coraggiosa e pronta a fare di tutto pur di confermare la sua ipotesi riguardo al responsabile dell’omicidio della sorella, anche andare contro a tutte le prove contrarie alla sua idea.

Particolarmente forte poi la scena dove, a distanza di anni, decide di affrontare il dramma rivedendo le immagini del corpo martoriato della sorella maggiore, un primo ma fondamentale passo per superare il lutto e, come ripete spesso il padre, “voltare pagina e andare avanti”.

Ma quindi cosa, a mio parere, è manchevole?

Paradossalmente, il finale. Non fraintendetemi, non vi sono questioni lasciate in sospeso e il colpevole viene “assicurato alla giustizia”, eppure… eppure qualcosa non va. Per quasi due ore ci vengono presentate prove, indagini, testimonianze tutte che fanno pendere l’ago della bilancia verso uno dei personaggi e, d’improvviso, viene trovata una prova (quasi per caso) che risolve il tutto in 4 minuti netti.

Due ore di indagini e 4 minuti per il finale. E tutte quelle indagini e prove che sono state fatte? Disperse nel nulla, come non poste per dare spazio ad un finale di pace e speranza per dei giorni migliori.

Capisco che riportare tutto un libro, con anche la sua complessità, non è facile, ma così è stato troppo rapido come a volerci dire che l’importante è tutto il resto e poi sì “esiste anche l’assassino ma questo non deve turbarvi”.

Spero che il prossimo possa farmi un’impressione migliore, sigh!

 

 

About Ikki

Ikki (nome vero sconosciuto) nasce vicino Milano e passa la sua giovinezza tra Hogwarts, La Contea e come capo supremo sulla Morte Nera per scoprire poco dopo la sua passione per i videogiochi e le serie tv. Si rappresenta ovunque come una spirale gialla, al pari del protagonista della sua seguitissima (circa) web comic!

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